Il 2024 ha segnato un nuovo picco nella diffusione della robotica industriale: con oltre 542.000 robot installati nel mondo – più del doppio rispetto a dieci anni fa – l’automazione è ormai un asse portante della manifattura globale. L’impatto di questi numeri va oltre l’officina e riguarda strettamente anche il nostro settore di riferimento.
La crescita esponenziale dei sistemi robotici coinvolge direttamente anche i flussi logistici interni, ridefinendo l’organizzazione di magazzini, centri di distribuzione e impianti produttivi in chiave smart. La convergenza tra robotica industriale, movimentazione automatizzata e software intelligenti è oggi un fattore abilitante dell’intralogistica 4.0, un ambito in cui l’efficienza non si misura più solo in termini di velocità, ma necessariamente si esprime anche in capacità di adattamento, tracciabilità, interoperabilità.
In particolare, la diffusione degli AGV (Automated Guided Vehicles) e degli AMR (Autonomous Mobile Robots), spesso progettati in sinergia con sistemi robotizzati di pallettizzazione, sorting, asservimento macchine o fine linea, è direttamente correlata alla maturità tecnologica del settore manifatturiero. Dove aumenta la densità di robot industriali, cresce anche l’esigenza di gestire in modo automatizzato lo spostamento sicuro, continuo e preciso di componenti, semilavorati e materiali. Il boom della robotica in Cina, Germania, Corea del Sud o Stati Uniti non può dunque essere interpretato senza considerare anche le sue ricadute sui processi interni di movimentazione, stoccaggio e gestione dinamica dei flussi.
All’interno di questo scenario, l’intralogistica si configura dunque non più come funzione ancillare alla produzione, ma come sistema nervoso dell’intera fabbrica digitale. La sfida per gli operatori europei – oggi al 16% delle installazioni robotiche globali – sarà quella di allineare le proprie architetture logistiche a questa trasformazione, investendo in interoperabilità, orchestrazione intelligente e standardizzazione dei protocolli uomo-macchina-robot.
Vediamo ora nel dettaglio cosa emerge dallo studio che ci ha ispirato questa riflessione, prendendo in esame i dati analitici ripartiti anche a livello geografico.
I dati ci parlano di una vera e propria rivoluzione
Come già anticipato in apertura, secondo le nuove statistiche pubblicate da World Robotics 2025, nel corso del 2024 sono stati installati 542.000 robot industriali in tutto il mondo: più del doppio rispetto al numero registrato dieci anni fa. Per il quarto anno consecutivo, il volume di installazioni annuali ha superato le 500.000 unità. L’Asia ha rappresentato il 74% delle nuove installazioni nel 2024, mentre l’Europa ha coperto il 16% e le Americhe il 9%.
Panoramica regionale: Asia, Europa e Americhe

Con il 54% delle installazioni globali, la Cina si conferma il più grande mercato al mondo per i robot industriali. Nel 2024 sono state installate 295.000 unità, il totale annuale più alto mai registrato. Per la prima volta, i costruttori cinesi hanno superato i fornitori esteri nel proprio mercato domestico, raggiungendo una quota del 57%, in netta crescita rispetto al 28% di dieci anni fa. Lo stock operativo ha superato i 2 milioni di robot attivi. Il potenziale di crescita rimane significativo: si prevede un tasso medio annuo del 10% fino al 2028.
Il secondo mercato mondiale è il Giappone, che ha registrato 44.500 installazioni, in lieve calo del 4%. Lo stock operativo è aumentato del 3%, raggiungendo 450.500 unità. La domanda crescerà nel 2025 a un tasso annuo a bassa cifra singola, per poi stabilizzarsi su valori medi leggermente più sostenuti negli anni successivi.
In Corea del Sud, nel 2024 sono state installate 30.600 unità, in diminuzione del 3%. Dal 2019 il mercato si è mantenuto su valori stabili attorno alle 31.000 unità annue. Si tratta oggi del quarto mercato globale per installazioni, dopo Stati Uniti, Giappone e Cina.
Crescita continua per il mercato indiano, che ha raggiunto un nuovo record con 9.100 unità installate, pari a un aumento del 7%. Il settore automotive ha rappresentato il 45% del totale. L’India è ora sesta al mondo per volumi annui, superando la Germania.
Europa
Nel 2024 le installazioni in Europa sono diminuite dell’8%, attestandosi su 85.000 unità: il secondo valore più alto mai registrato. Circa l’80% delle installazioni europee ha avuto luogo nell’Unione Europea, con 67.800 unità. La domanda ha beneficiato della tendenza al nearshoring, e il tasso medio annuo di crescita dal 2019 al 2024 è stato del +3%. Nel dettaglio, il primo mercato europeo e quinto a livello globale è la Germania, che ha registrato 26.982 installazioni, in calo del 5%. Si tratta comunque del secondo miglior risultato di sempre. La Germania rappresenta il 32% delle installazioni totali in Europa.
A seguire l’Italia – un dato che ci interessa moltissimo e apre a molte riflessioni e opportunità – che è il secondo mercato del continente, nonostante una flessione significativa del 16%, con 8.783 unità installate. Al terzo c’è la Spagna, con 5.100 unità, spinta soprattutto da una forte domanda nel settore automotive. Scende al quarto posto la Francia, con 4.900 unità, in calo del 24%.
Nel Regno Unito, il mercato ha subito una contrazione drastica del 35%, scendendo a 2.500 unità nel 2024. Il picco del 2023 (3.800 unità) era stato spinto da un incentivo fiscale straordinario (super-deduction tax credit), terminato nel primo trimestre 2023. Il mercato britannico si colloca ora al 19° posto mondiale per numero di installazioni.
Americhe
Nelle Americhe le installazioni hanno superato le 50.000 unità per il quarto anno consecutivo. Nel 2024 sono state installate 50.100 unità, in calo del 10% rispetto al 2023. Con 34.200 unità, gli Stati Uniti rappresentano il 68% del mercato regionale. Attenzione, però: la maggior parte dei robot viene importata da Giappone ed Europa, data una presenza piuttosto limitata di produttori nazionali. Tuttavia, il paese conta numerosi system integrator specializzati nell’automazione robotica.
In Messico sono state installate 5.600 unità, -4% rispetto all’anno precedente. Il settore automotive si conferma il principale “cliente” della transizione robotica, con il 63% delle installazioni. Infine il Canada, in calo del 12%, ha registrato 3.800 installazioni. Anche in questo caso, i volumi dipendono fortemente dai cicli d’investimento dell’industria automobilistica, che ha rappresentato il 47% del totale.
Prospettive di crescita

Secondo le previsioni dell’OCSE e del Fondo Monetario Internazionale, la crescita globale sarà compresa tra il 2,9% e il 3,0% nel 2025, e tra il 2,9% e il 3,1% nel 2026. Tuttavia, le tensioni geopolitiche, i conflitti in Europa orientale e Medio Oriente e le discontinuità commerciali stanno generando impatti negativi sull’economia globale. Nonostante ciò, il trend di crescita strutturale della robotica rimane positivo. A fronte di una forte eterogeneità regionale, la domanda globale continuerà a crescere. Si prevede un incremento del 6% nel 2025, con 575.000 unità installate. Entro il 2028, verrà superata la soglia delle 700.000 unità annue.
